Diego Righetto

Diego Righetto

“Il rapporto tra uomo e cane non è caratterizzato dall'affermazione della superiorità del primo sul secondo, ma solo dalla presa d'atto di una diversa modalità di essere”

… Impara a conoscere il tuo cane affinché tu lo possa comprendere!!!

Esperto Cinofilo con pluriennale esperienza:

  • Conduttore cinofilo/agonista nella disciplina I.P.O. dell'E.N.C.I. dal 1976 massimo livello di Campionato del Mondo;
  • Figurante Ufficiale (gestore dell'aggressività) iscritto all'albo nazionale del'E.N.C.I.;
  • Addestratore Cinofilo iscritto all'albo nazionale dell'E.N.C.I.;
  • Educatore Cinofilo autorizzato USL 16 Padova - settore veterinario;
  • Formatore Cinofilo Certificato legge n.4 del 14/01/2013;
  • Volontario/Consulente E.N.P.A. sezione Padova - settore cani.
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CANE CHE ABBAIA...fa arrabbiare i vicini

L'eccesso di vocalizzazione è una delle lamentele più frequenti: un cane che abbaia in continuazione crea problemi ai proprietari che spesso si trovano in difficoltà anche perché i vicini si lamentano per disturbo della quiete pubblica.

Ma perché fido abbaia così insistentemente? Forse è sintomo di uno stato di malessere? Nella realtà è un loro modo di comunicare... esaminiamo alcuni modi dell'abbaiare.

Abbaiare per unirsi al coro: è normale che se un cane inizia ad abbaiare altri lo seguano... per il cane è una specie di tam... tam... per dire "sono qui"... oppure "state attenti". 
Suggerimenti: chiudere il cane in casa per interrompere lo stimolo e interessarlo con premio/ gioco, un NO secco con richiamo e alla risposta premiarlo... importante non agitarsi, non urlare il messaggio sarebbe “mi unisco a te”;

Abbaiare per richiamare l'attenzione del padrone: l'attenzione per il cane è un grande premio quindi sgridarlo a voce alta avvalla la vocalizzazione, un esempio quando siete al telefono e il cane viziato/coccolato/vezzeggiato e abituato al fatto che parlate spesso con lui si sente estromesso dal colloquio.
Suggerimenti: non dare attenzione significa anche non guardare il cane, il nostro sguardo è un premio...quindi modifichiamo il modo di chiedere attenzione insegnando al cane di portarci un giocattolo, sempre lo stesso e in questo modo il cane quando siete al telefono è impegnato e portandovi il giocattolo riceverà il premio... ma non abbaierà.

Abbaiare per frustrazione: è per i cani che fanno una vita monotona... il cane è un animale sociale e non lo premiano ettari di giardino... quindi quando è solo abbaia in modo ossessivo e può diventare sintomo di una patologia.
Suggerimenti: aumentare sia gli stimoli sociali e l'esercizio fisico, se i nostri ritmi di vita non consentono questo o prendere un altro cane come compagno o contattare una dog Sitter.

Abbaiare per ansia: cane animale sociale ha bisogno di stare con noi... ma dobbiamo assentarci, ecco l'ansia da separazione, manifestazioni di distruzione di oggetti e suppellettili e sporcare in casa. In sintesi il passaggio da stare in compagnia a stare da soli è traumatico, soprattutto quando ci sono cani con attaccamento molto alto (coinvolgimento emotivo intenso).
Suggerimenti : consapevolezza che l'attaccamento emotivo coinvolge non solo il cane ma anche il proprietario, quindi evitare i rituali dei saluti partenza e arrivo simulando false partenze a falsi arrivi... è un intervento molto complicato e sarebbe bene affidarsi ad un Esperto.

Abbaiare per paura o fare paura: i cani esprimono questa vocalizzazione con frequenza per allontanare ciò che li spaventa (l'intruso – portalettere arriva e se ne va), se l'intruso si avvicina siferma all'abbaiare del cane, questo comportamento rinforza il cane fifone che indietreggia, orecchie indietro e coda fra le gambe... gradualmente il cane vede l'intruso che si è fermato e lentamente il cane è più sicuro e modifica l'aspetto fiero + pelo che si drizza (sembra più grosso/minaccioso). Un cane sicuro e forte di carattere non ha bisogno di questa recita mentre il cane abbaiatore è unsoggetto originariamente insicuro.
Suggerimenti: attivarsi a convince il cane che non c'è da preoccuparsi iniziando un percorso terapeutico dove il cane, gradualmente, associa la presenza di ciò che lo stimola ad abbaiare con qualcosa di positivo... verrà meno la motivazione ad abbaiare... percorso impegnativo soprattutto su cane adulto, quindi servirebbe l'aiuto dell'Esperto.

Abbaiare per eccitazione: per arrivo di qualcuno, per qualcosa, inizio di un gioco... tutto normale ma fastidioso se messo in atto troppo a lungo e troppo frequentemente.
Suggerimenti: attivarsi ad un comportamento alternativo come cambiare la suoneria del campanello, educarlo ad andare in cuccia e premiarlo al suono del campanello, se eccitato all'uscita per la passeggiata simulare false uscite, mettere il guinzaglio farlo sedere e restare in casa...piccoli accorgimenti con molta costanza.

Concludendo: sulla base dell'osservazione della situazione in cui i nostri cani abbaino e delle caratteristiche dell'abbaio è possibile individuare la motivazioni e quindi adottare il rimedio più efficace. L'abbaio può essere una richiesta di aiuto... non aspettiamo le proteste dei vicini per accogliere questa richiesta del nostro amico “fido”.

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Perché chiedere aiuto ad un Educatore Cinofilo e chi è l'Educatore Cinofilo

E' l'esperto il cui lavoro è quello di educare cane e famiglia a realizzare una relazione felice. Viene erudito il proprietario sul comportamento del cane con la finalità di aiutare il cane stesso a sviluppare le sue capacità cognitive e sociali.

Sintetizziamo la realtà attuale del cane cittadino “il cane entra in città” quindi fondamentale l'aiuto di un Esperto che ci accompagni nell'inserimento intelligente del cane nelle nostre città. Mai come oggi è necessario un armonico buon rapporto tra uomini e cani che vivono in città. Per ottenerlo è necessario partire dalla constatazione che la presenza dei cani in città è “necessaria “.

Ci si potrebbe dilungare sulle varie funzione del cane nella famiglia, famiglia sempre meno numerosa e quindi spesso composta da un massimo di tre persone... quindi evidente il processo della solitudine e importante ruolo del cane.

Quando l'uomo ha costruito e sviluppato le città non ha certo pensato che il cane lo avrebbe seguito. Man mano che il reddito del cittadino è cresciuto, sono aumentati anche i cani urbani. Dall'aumento dei cani è sintomatica la nascita di alcuni inconvenienti nel vivere cittadino, quindi una realtà contemporanea alla quale non si era preparati. Realtà che ha evidenziato alcuni problemi, timori e vere e proprie fobie o passioni, oggetto di interessamento da parte di Psicologici, Educatori Cinofili e Veterinari Comportamentalisti con ovvio coinvolgimento delle Istituzioni pubbliche e delle Associazioni animaliste.

La vita dei cani in famiglia è costellata di una moltitudine di situazioni differenti, caratterizzate da fattori quali la composizione del nucleo famigliare, la logistica dell'abitazione, lo stile di vita dettato da tempi sempre più convulsi e da fattori che possono influire sul buon andamento dell'equilibrio famigliare cui il cane deve rendere conto ogni giorno sia come attore sia come componente il nucleo stesso. Vale a dire, una partita giocata tra l'adeguamento e l'esigenza di soddisfare i propri bisogni vitali.

Il cane, in questo gioco delle parti, non gode di molta autonomia; per motivi ovvi a tutti, deve sottostare alle regolare famigliari che non sempre soddisfano le sue esigenze e che possono incidere in maniera significativa sul suo comportamento.

E' un dato certo che i bisogni dei cani nel tempo si siano modificati al punto da renderli non tanto “umani” ma esseri senzienti che possiedono intelligenza, sensibilità, capacità di critica e tutto questo li ha resi indispensabili per una gran varietà di mansioni che svolgono per noi e per l'intera società civile. Agli aspetti piacevoli si sommano anche gli aspetti negativi della presenza degli animali cani in città, evidenzio:

  • fecalizzazione ambientale, con i conseguenti effetti igenici ed ambientalistici. Inconveniente su aree intensivamente urbanizzate e quando il proprietario non interviene;
  • la vocalizzazione tanto fastidiosa e motivo di lite nei condomini, causa di una cattiva educazione del cittadino ma soprattutto “ignoranza” di come comunicare col cane per dissuaderlo ;
  • l'occasioni di incidenti nel traffico per cani non sufficientemente custoditi;
  • i morsi, graffi ed altre lesioni traumatiche, dirette ed indirette, in cani non adeguatamente seguiti/educati.

In buona sostanza sono tutti inconvenienti che derivano da una non adeguata educazione dei proprietari, che con buona volontà ed informandosi “potrebbero“ attenuare ogni effetto negativo tra uomo e cane.

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La scelta consapevole della razza

E' fondamentale essere consapevoli che: un cane da lavoro ha bisogno di lavorare, un cane da corsa ha bisogno di correre, un cane da riporto ha bisogno di riportare.

Esempio: il Beagle considererà i messaggi che il suo naso gli manda sempre più interessanti di qualsiasi cosa gli chiediate di fare; un cane selezionato dall'allevatore per combattere porterà sempre dentro di sé il desiderio del conflitto.

Ogni proprietario potrà sicuramente educare il suo cane, ma non potrà mai cambiare il carattere innato di un cane, la sua “memoria di razza“.

Quindi scegliere con giudizio e grande senso di responsabilità ponderando su dove vivrà il mio cane (aspetto logistico). Questo elemento è fondamentale riflettendo, per esempio, un Border Collie razza da lavoro iperattivo potrebbe vivere in un appartamento …?

Ricordiamoci che i legame con un cane può durare oltre dieci anni, può essere meraviglioso se gestito nel modo giusto, ma anche molto brutto e/o impegnativo di quanto avreste immaginato... sarà il vostro cane quello che soffrirà di più.

Ricevo molte richieste di aiuto da parte di persone che purtroppo hanno commesso un errore enorme sin dall'inizio e cioè hanno scelto la razza sbagliata.

Mi ripeto: è fondamentale che il cane che scegliete sia adatto, oltre che alla vostra personalità, anche al tipo di vita che conducete e, importante, al nucleo famigliare di cui il cane sarà componente.

Puntualizzando sugli aspetti della propria personalità (mirata alla convivenza e scelta di  un cane) consiglio la lettura del libro di Stanley Core “ Cani e Padroni “.

Attenzione: ogni cane anche se di razza è un individuo a se, la peculiarità di ogni razza mi darà delle indicazioni morfo funzionali e caratteriali mai mi darà la conferma dell'indole del cane.

IMPARA A CONOSCERE IL TUO CANE AFFINCHE' TU LO POSSA COMPRENDERE

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I cani nelle aree comunali

Quelli che seguono vogiono essere dei pensieri e dei consigli per l'inserimento dei cani nelle aree che le Amministrazioni Comunali dedicano ai proprietari di cani per poter liberare i loro beniamini.

L'area non dovrebbe, post inaugurazione (a cui si deve dare molta importanza con la dovuta fase di comunicazione ai cittadini  e la partecipazione non solo del politico ma di Esperti Cinofili che indicano come comunicare col cane in particolare nelle aree dedicate) essere  abbandonata all'uso più o meno ortodosso dei proprietari (più o meno rispettosi) ma dovrebbe  essere  motivo per l'Amministrazione Comunale stessa di organizzare degli incontri periodici con i frequentatori “proprietari di cani” quale momento di informazione culturale sul tema della gestione del cane sia nell'area dedicata, sia soprattutto nella ordinaria gestione del cane stesso.

Per i frequentatori l'area cani è  un momento di aggregazione e di nascita di vere amicizie fra le persone, quindi sito importante dove con la collaborazione di un Esperto Educatore Cinofilo può dare  il massimo aiuto ai cittadini cinofili nell'essenziale impresa di inserire il cane nella società contemporanea.

Per i bambini che frequentano l'area assieme ai genitori fondamentale per gli Esperti Cinofili evidenziare l'eventuale trauma che il bambino stesso può subire se viene morso il suo cane... ecco la responsabilità etica, morale oltre a penale per chi non sa gestire il proprio cane. Inoltre il morso ad un bimbo (che vuole comunicare) di un piccolo cane, anche se il danno fisico è modesto... chi mi sa rispondere sul trauma morale che il bimbo si porterà nella sua crescita?

Ecco la responsabilità in primis del proprietario del cane (che per quanto ovvio va denunciato) ma anche dell'Amministrazione Comunale di prevenire facendo cultura/informazione.

Per gli anziani, il cane dà un senso alla giornata dando motivo di colloquio con altre persone unendo nuove emozioni in contrasto col fatto di non essere più coinvolti nelle attività lavorative. Il cane diventa la fonte di attività, di occupazione in quanto accudito, interlocutore di un dialogo che, per chi ascolta, è muto ma per chi rispetta l'anziano “è un dialogo eloquente ed emozionante”.

L'area cani come motivo della passeggiata e quindi l'incontro con altri coetanei un importante “lubrificante sociale”. Visitando le aree cani con spirito di umiltà e rispetto si notano gruppetti di anziani che hanno appuntamenti fissi ed estendono il comunicare ai loro cani esponendo agli amici le preoccupazioni e i risultati dei loro beniamini identificandoli quasi “dei figli”.

Nell'area dedicata è compito essenziale degli Esperti sensibilizzare il cittadino all'etica comportamentale che impone il rispetto per tutti bambini, giovani,  adulti, anziani e cani, l'obbligo morale di approfondire la consapevolezza che i proprietari dei cani devono avere sulle caratteristiche più o meno socievoli del proprio cane.

Quindi riassumendo le regole sono:

  • non si può arrivare all'ingresso dell'area dedicata e liberare il proprio cane senza preoccuparsi degli altre persone anziani, bambini, cani cuccioli/cuccioloni adulti.
  • non si può non preoccuparsi delle caratteristiche di poca socialità del proprio cane e quindi della possibilità di risse fra cani che poi scaturiscono in risse tra cittadini;
  • non si può mettersi beatamente a chiacchierare con gli altri proprietari, leggere un libro e colloquiare al cellulare abbandonando il proprio cane a se stesso;
  • non si può ergersi ad esperti (senza nessuna conoscenza del cane e/o al massimo del proprio cane) dando suggerimenti sbagliati o peggio assurdi a chi bovinamente sta ascoltando perché si rischia di danneggiare oltre il cane del proprietario ”bauco” che ascolta, anche chi è continuamente alla ricerca delle soluzioni ai comportamenti anomali del proprio cane e da credulone ascolta le stupidaggini che l'improvvisato esperto “spara”;
  • infine e importantissimo non si può liberare il cane assente dell'esercizio più banale il “richiamo” e/o il controllo del cane stesso.

Concludo, spesso sentiamo la frase “al cane manca solo la parola” e viene immediata una riflessione sull'aforisma di Jeanne Schinto

i cani non sono persone vestite di pelliccia e negare la loro natura significa render loro un pessimo servizio

ne segue la considerazione su “l'antropomorfismo o umanizzazione” che non aiuta la convivenza tra uomo e cane, così come l'eccessivo (per non dire esasperato) sentimentalismo che si trova in molte relazioni tra cane e padrone : risultato penalizzazione del rapporto e danno etico morale all'animale cane.

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